Dopo un importante restauro apre a Roma, grazie alla partnership tra Arthemisia e Generali Valore Cultura, Palazzo Bonaparte – storico palazzo capitolino, conosciuto per il suo balconcino verde dove Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone Bonaparte, osservava il via vai dalle feritoie della verandina tra Piazza Venezia e via del Corso – diventando un nuovo polo di arte e cultura per la comunità. L’apertura al pubblico avverrà il 6 ottobre con una grande mostra dedicata all’Impressionismo.
Marco Sesana, Country Manager & CEO of Generali Italia and Global Business Lines, ha dichiarato: “Fare azienda in modo moderno vuol dire affiancare l’impegno verso i nostri 10 milioni di clienti con un impegno concreto verso le comunità. Questo per noi è essere Partner di Vita delle persone e in questa nostra ambizione si colloca l’apertura e la valorizzazione dei nostri asset come Palazzo Bonaparte: un bene che, grazie anche alla collaborazione di un operatore importante come Arthemisia, diventa un polo di sviluppo per la comunità.”
In uno degli edifici storici più belli e preziosi di Generali saranno accolte mostre, eventi culturali e didattici con particolare attenzione alle famiglie e ai giovani. La prima mostra “Impressionisti segreti” consterà di oltre 50 opere provenienti dalle più importanti collezioni private del mondo, normalmente inaccessibili. Si tratta di opere per lo più mai concesse prima d’ora in prestito, di artisti quali Monet, Renoir, Cézanne, Pissarro, Sisley, Caillebotte, Morisot, Gonzalès, Gauguin e Signac. Per celebrare l’evento, il 9 luglio dalle 14 alle 24 la prima apertura straordinaria di Palazzo Bonaparte per i cittadini con #PalazzoinMostra.
Valore Cultura Valore Cultura è il programma pluriennale di Generali Italia nato nel 2016 per rendere l’arte e la cultura accessibili a un pubblico sempre più ampio e per valorizzare il territorio.
Palazzo Bonaparte, con i suoi 3 secoli di storia, è testimone dei fatti storici italiani: da Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone Bonaparte, alla statua del Marte Pacificatore di Canova. Inoltre, con i suoi circa 3 mila metri quadrati di mosaici, affreschi e stucchi, è uno scrigno barocco dal rigore rinascimentale, opera dell’architetto Giovanni Antonio De Rossi. Dal 1972 è parte del patrimonio immobiliare di Generali ed oggi diventa il primo spazio Generali Valore Cultura che si affaccia su Piazza Venezia. Dalla sua fondazione nel 1677 (i lavori iniziarono vent’anni prima, nel 1657) il Palazzo ha visto avvicendarsi le famiglie romane dei Cervini, Margani, D’Aste e Rinuccini fino ad essere acquistato nel 1818 da Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone, che visse in questo palazzo situato all’angolo tra Piazza Venezia e via del Corso, fino alla morte, avvenuta nel 1836. Fu proprio lei a volere il famoso balconcino verde, tutt’oggi visibile proprio dallo scorcio tra Piazza Venezia con via del Corso, diventato simbolo del Palazzo stesso dove Madame Mère – così firmava Letizia Bonaparte la sua corrispondenza con i Sovrani dell’epoca – trascorreva le sue giornate osservando il passaggio delle carrozze nella Roma di inizio Ottocento quando, ormai ottuagenaria, era impossibilitata a uscire di casa. Sempre a lei lo scultore Canova regalò il modello in gesso della gigantesca statua del Marte Pacificatore, dedicato alla figura dell’Imperatore, ancora oggi conservato al centro dell’anticamera dei suoi appartamenti. L’importante intervento di restauro di Palazzo Bonaparte, gestito da Generali Real Estate SGR, è durato oltre dodici mesi e ha riguardato sia gli spazi interni che l’esterno dell’edificio, con l’obiettivo di rinnovare e rendere più funzionali gli ambienti, esaltando al tempo stesso tutti gli elementi architettonici, storici e decorativi. Il grosso dei lavori si è concentrato ai tre piani superiori, che sono stati sottoposti ad un restauro integrale dal punto di vista architettonico ed impiantistico. L’installazione di nuovi pavimenti, di illuminazioni LED e impianti di climatizzazione di ultima generazione, unita al recupero dei controsoffitti a cassettoni e al rifacimento delle pareti, ha così contribuito a fare di questi spazi degli uffici moderni e pienamente modulabili, adatti alle esigenze di società ed enti alla ricerca di una sede in cui efficienza e prestigio, storia e modernità, trovano un equilibrio perfetto. Generali Real Estate SGR, lo Studio Pras che ha seguito la progettazione del restauro e l’impresa D’Adiutorio che si è occupata della realizzazione, sono stati affiancati dalla Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma in tutte le scelte progettuali.