In linea con la tendenza di varie fiere, ArtVerona assume sempre più un profilo curatoriale sia nel taglio delle proposte presentate dalle gallerie che sotto il profilo degli eventi collaterali. La fiera, diretta da Adriana Polveroni, cresce in termini di numeri, di qualità e di fiducia da parte delle gallerie e dei collezionisti, questi ultimi al centro di un programma che si estende durante tutto l’arco dell’anno attraverso diverse iniziative, tra cui un roadshow, realizzato in collaborazione con il Consorzio Collezionisti delle Pianure, guidato da Antonio Grulli, che ha aperto le porte di alcune delle più belle collezioni italiane di arte moderna e contemporanea, come quelle bolognesi di Gaia Rossi a Palazzo Bentivoglio, di Annamaria e Antonio Maccaferri e a Napoli quella di Paolo e Francesco Taurisano e la collezione di Fabio Agovino. L’edizione 2018 di ArtVerona vede l’ingresso di 35 nuove gallerie, per un totale di 145 espositori, tra moderno e contemporaneo, 14 spazi indipendenti e 18 realtà editoriali, con un’area rinnovata per ospitare anche le proposte più di ricerca. Oltre alle consolidate Main Section, Grand Tour, Raw Zone e Scouting, nasce un focus di approfondimento su un Paese straniero: la nuova sezione Focus on è dedicata quest’anno alla Lituania e alla sua giovane e vivace scena artistica, grazie alla collaborazione di Julija Reklaitè, addetto culturale della Repubblica Lituana in Italia. Ad ArtVerona ci sono anche artisti che ad oggi non sono rappresentati da una galleria, una scommessa che il mercato deve ancora giocare, ma con una grande garanzia alle spalle: tutor e mentore della seconda edizione di Free Stage è Adrian Paci. A lui il compito di “tenere a battesimo” le ricerche di Leonardo Pellicanò (1994) e del duo composto da Chiaralice Rizzi (1982) e Alessandro Laita (1979). Molti i galleristi sempre più attratti da ArtVerona non solo per il contesto di una fiera curata dal punto di vista espositivo e delle relazioni con i collezionisti e gli operatori del settore, ma anche per i premi che costituiscono spesso un trampolino di lancio per artisti emergenti. Tra le novità intramoenia, infatti, l’istituzione di un nuovo fondo di acquisizioni di Verona Fiere per l’arte A disposizione e WiDiCollect (Wise Dialog Collecting), riconoscimento dedicato all’arte multimediale, ideato dal collezionista e consulente finanziario Fabio Agovino, e promosso da Banca Widiba che vanno ad arricchire il valore dei premi degli anni precedenti. Il tema che sottende sia la fiera che l’evento principale del programma Art&TheCity è l’Utopia, rappresentativo delle tante sfide e imprese possibili del sistema dell’arte italiano che la fiera vuole accogliere e rappresentare.
La mostra Chi Utopia mangia le mele. Dal sogno al progetto in quattro tempi, nata da un’idea di Adriana Polveroni e curata dalla stessa con Gabriele Tosi, si pone l’obiettivo di indagare la natura controversa, ricorrente e mutevole dell’utopia e le sfide che questa idea pone come superamento del dato e di un presente convenzionali. Le opere proposte si articolano in dialoghi transgenerazionali opponendo l’intento di ripensare la società con la provocazione celata nella rappresentazione di una fuga solitaria e di un gesto ribelle. La rassegna è stata pensata per i suggestivi spazi del palazzo dell’ex Dogana di terra (dal 12 ottobre al 2 dicembre), in consegna alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza che collabora al progetto con il Comune di Verona. Le opere proposte sono quelle di Nanni Balestrini, Maurizio Cattelan, Cristian Chironi, Danilo Correale, Vittorio Corsini, Cuoghi Corsello, Gino De Dominicis, Ceal Floyer, Claire Fontaine, Cyprien Gaillard, Andrea Galvani, Carlos Garaicoa, Christian Jankowsky, Thomas Kuijpers, Ugo La Pietra, Maria Lai, Lisa Dal no e Sacha Kanah, Robin Hewlett e Ben Kinsley, Glenn Ligon, Davide Mancini Zanchi, Masbedo, Elena Mazzi, Adrián Melis Sosa, Luciano Ori, Adrian Paci, Gina Pane, Pino Pascali, Beatrice Pediconi, Diego Perrone, Gianni Pettena, Paola Pivi, Andrea Santarlasci, Tomás Saraceno, Marinella Senatore, Stefano Serretta, Caterina Erica Shanta, Mauro Staccioli, Kyle Thompson, Piotr Urlansky, Ben Vautrier, Vedovamazzei.
Poetico l’Omaggio a Hidetoshi Nagasawa il grande artista giapponese scomparso di recente che aveva scelto l’Italia per vivere e lavorare. L’opera potente, carica di energia, di Nagasawa si sposa con alcune caratteristiche qualitative di Verona: la forza delle sue installazioni e la creazione di ambienti severi e virtuosi al tempo stesso si confrontano con la bellezza antica e solenne della città dove in alcuni luoghi al chiuso e in altri all’aperto alcune installazioni di Nagasawa si inseriscono perfettamente.
ArtVerona ha saputo negli anni coinvolgere, oltre alle sedi già istituzionalmente riconosciute, anche quelle zone della città fuori dai percorsi più tradizionali: torna il Festival Veronetta, un evento diffuso, un progetto d’arte partecipativa in un contesto urbano ricco di storia e fortemente caratterizzato dal punto di vista identitario, con il coinvolgimento di Università di Verona, ESU e Accademia di Belle Arti di Verona. All’interno del Festival una “mostra-non mostra” in cui le opere vivono e crescono in un ecosistema “precario”, effimero, transitorio quale quello di librerie, bar e negozi di generi alimentari. Questa edizione è stata configurata come un dialogo tra artisti che già lavorano autonomamente da anni e gli allievi delle Accademie. Catalizzatore di tendenze culturali, con lo spirito dell’attività di talent scouting ArtVerona ha fatto incontrare i direttori dei più importanti musei italiani con nuovi artisti: da qui sono nati workshop, mostre e approfondimenti, come la performance di Discipula e Nicola Ratti alla Galleria Civica di Modena, la performance di Luigi Prevedello al Pecci di Prato, la mostra di Anna di Prospero a Palazzo Ducale di Mantova e l’installazione site specific di Ivan Barlafante ai Musei Civici di Bassano del Grappa. Alla base di queste forti sinergie c’è Level 0, un format, sostenuto da AGSM, attraverso cui viene scelto dai direttori dei musei un artista in era da esporre nei propri spazi. Quest’anno sono 14 i direttori presenti ad ArtVerona, anche grazie ai nuovi ingressi di Elisabetta Barisoni, responsabile di Ca’ Pesaro; Andrea Bruciati, direttore di Villa Adriana e Villa d’Este a Tivoli; Mauro Felicori, direttore generale della Reggia di Caserta e Lorenzo Giusti, direttore della GAMeC di Bergamo.