La prima edizione di ArteFiera sotto la direzione artistica di Simone Menegoi si presenta all’insegna di un complessivo rinnovamento. Una fiera che, nelle intenzioni del nuovo direttore, punta sulla propria italianità, ma tenendo presente uno standard di qualità internazionale; che sfrutta la propria forza sul moderno e l’arte postbellica, ma guardando alle tendenze contemporanee; che rafforza il suo legame con Bologna e la sua regione. Modificato, prima di tutto, il criterio di partecipazione: le gallerie sono state invitate a presentare una scelta ristretta di artisti (non più di tre per gli stand piccoli e medi, no a un massimo di sei per gli stand più grandi), col preciso scopo di incoraggiare i galleristi a presentare progetti ambiziosi e dal taglio curatoriale.
La fiera si articola principalmente in due sezioni, Main Section e Fotografia e Immagini in movimento. Se la prima spazia dal Moderno e dall’arte postbellica, storici punti di forza della fiera bolognese, arrivando fino al contemporaneo di ricerca, la sezione di Fotografia, aperta al video e completamente rinnovata nei contenuti, è affidata alla direzione artistica di FANTOM, piattaforma curatoriale nata tra Milano e New York nel 2009, rappresentata da Selva Barni, Ilaria Speri, Massimo Torrigiani e Francesco Zanot. 129 le gallerie che prendono parte alla sezione principale, mentre in 18 danno vita alla sezione fotografica.
Di grande interesse il Public Program che si compone di cinque grandi progetti. Il primo, nel padiglione 26, mette in mostra le gemme artistiche del territorio: la mostra Solo figura e sfondo, a cura di Davide Ferri, riunisce per la prima volta opere dalle collezioni istituzionali, pubbliche e private, di Bologna e della Regione Emilia Romagna. Si tratta del primo episodio di un ciclo che prenderà il titolo complessivo di Courtesy Emilia Romagna. Il secondo, Oplà. Performing activities a cura di Silvia Fanti, è un programma di azioni che si svolgono in fiera, ai suoi margini e nella città, e comprende lavori di artisti italiani dal profilo internazionale: Alex Cecchetti, Cristian Chironi, Cesare Pietroiusti e Nico Vascellari.
Il terzo progetto è dedicato al ruolo formativo dell’arte per i ragazzi: per la prima volta saranno allestiti ad Arte Fiera i laboratori didattici micro//macro legati al tema “Arte e Scienza” dell’Opificio Golinelli.
Il quarto progetto è un programma di talk affidato alla rivista Flash Art, che diventa “content partner” a tutto tondo di Arte Fiera. Le conversazioni si concentreranno sull’arte in Italia oggi, sui suoi legami con il passato, sulle sue prospettive per il futuro. Il quinto progetto, infine, è il primo ad accogliere i visitatori: l’area di ingresso, il Centro Servizi, ospiterà una lounge creata dall’artista Flavio Favelli e dedicata a tutto il pubblico di Arte Fiera.
Nel corso della Fiera vengono assegnati i seguenti premi: Premio Mediolanum per la Pittura; Premio Arte e Progetto, Jacobacci & Partners; Premio per la Fotografia Annamaria e Antonio Maccaferri; Premio #ContemporaryYoung; Premio ANGAMC; Premio Rotary Bologna Valle del Samoggia. Torna, inoltre, per la settima edizione ART CITY Bologna, programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali, coordinato dall’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei, sotto la cura di Lorenzo Balbi, direttore artistico di MAMbo.
Catalogo Espositori: http://www.artefiera.it/catalogo/espositori-2019/5547.html
Per una breve guida degli eventi collaterali più interessanti inseriti nel programma di ART CITY Bologna e non solo leggi l’articolo a questo link.