Con un salto nel passato la galleria franzpaludetto di Roma riporta in scena -da giovedì 6 febbraio 2014– il ciclo di opere di Andreas Schön esposte nel 1995 negli spazi di Torino. Un evento che vuole essere il primo appuntamento di un copioso programma annuale di cui i protagonisti saranno tutti artisti made in Germany. A testimonianza del legame tra l’arte di Schön e l’Italia ci suonano dense di significato le parole dell’artista: “fino ai 30 anni ho voluto essere un pittore moderno prima di tutto, ma quando a Padova ho visto gli affreschi di Giotto, ho capito che lì dentro c’era già tutto, dal Rinascimento alla Minimal Art…”
La pittura di Schön è una delle manifestazioni espressive più significative del periodo post concettuale. I suoi paesaggi sono presenze che coinvolgono la figura umana, pur senza rappresentarla. Le linee e le forme riproducono una realtà scevra da ogni possibile dimensione sentimentale o di giudizio. L’imparzialità diventa l’unica lente attraverso la quale osservare la realtà dipinta da Schön. Nel ciclo degli agnellini invece entrano improvvisamente le coordinate storiche della Francia ai tempi della rivoluzione. Coccarde e orecchie arricciate a mò di parrucca settecentesca ci fanno venire in mente Danton o Capet, mentre i peluche inducono a un’ambigua decifrazione del messaggio.
Andreas Schön vive e lavora a Düsseldorf. Nasce nel 1955 a Kassel, si forma all’Accademia di Belle Arti di Münster e poi alla Düsseldorf Art Academy con Gerhard Richter, di cui in seguito diventa assistente fino al 1987, quando inizia ad esporre le sue opere.Tribun
franzpaludetto
via degli Ausoni 18, Roma
Inaugurazione: giovedì 6 febbraio 2014, ore 18.00