Alla Gloria Maria Gallery di Roma, Domesticated Mountain, nuovo progetto di Andreas Angelidakis, a cura di Maria Cristina Didero. Angelidakis è un architetto il cui studio ateniese conduce pratiche sperimentali riguardanti la progettazione, costruzione e analisi di schermi e paesaggi all’intersezione tra sistemi: arte e architettura, virtuale e reale, artificiale e naturale, ciò che è costruito e ciò che è distrutto. Il tutto, è ovvio, sempre a partire da una qualche abitazione, struttura o spazio, in cui dare vita a video animazioni e stampe 3D.
Domesticated Mountain narra la storia di cittadini cresciuti in un sobborgo non meglio definito, in cui i loro genitori si trasferirono per fuggire caos e inquinamento, inseguendo il sogno post-fordista di una vita con un cortile e un doppio vialetto, la loro idea di contatto con la natura. Il loro sogno si è trasformato nell’incubo neo-liberista, in cui sono avviluppati in una spirale di acquisti, comprano, comprano, comprano anche nel sonno, e prima ancora di rendersene conto appartengono all'”architettura della logistica”, alla crisi post capitalistica da superconsumo, una “montagna addomesticata” di beni di consumo e desideri.