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Alfredo D’amato

Cocalari, esposizione di fotografie di Alfredo D’amato in corso fino al 28 Maggio alla Galleria X3 di Palermo, ci presenta uno strano mondo fatto di mezze misure, una mezza vita in un posto dove c’è un rifugio, ma nessun calore, dove c’è possesso, ma nessuna abbondanza. La mostra, a cura di Emilia Valenza, si compone di ventinove scatti effettuati nel 2004 a Calea Vacaresti, nella periferia di Bucarest, luogo in cui quattro famiglie hanno realizzato le loro case (nel bacino di un lago artificiale prosciugato) con cartoni, plastica, mattoni e residui di immondizia, sopravvivendo grazie alla vendita di metalli riciclati. Con l’arrivo dell’Inverno e i fogli di plastica che fanno da finestre, la temperatura dentro le baracche non è diversa da quella esterna, tutto sembra elemosinare calore e gli “inquilini” (compresi cinque bambini) respirano quotidianamente i fumi provenienti dai frammenti di plastica dati alle fiamme. Mai registrati alla nascita, non sono cittadini nel loro stesso paese, e quindi sono esclusi dalle limitate strutture sociali del welfare della Romania moderna.

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