C’è ancora un po’ di tempo per vedere la retrospettiva di John Armleder (Ginevra 1948) allestita presso il Museo Madre a Napoli: inaugurata in giugno,e curata da Andrea Villani e Silvia Salvati,sarà visitabile fino al 10 settembre. Per chi desiderasse conoscere meglio l’artista svizzero (la cui produzione spazia tra disegno, pittura, scultura, arte performativa, installazione ambientale, testi critici, ricerche sonore e musicali, progetti editoriali) il consiglio è quello di immergersi nelle opere utilizzando come chiave di lettura il titolo scelto per l’evento: “360°”.
La prima sala introduce con indizi chiarissimi al mondo ricreato da Amleder attraverso giochi di luce ottenuti con sfere specchiate e immagini proiettate, sillabe di immagini convenzionali che l’artista usa assemblandole in una direzione molto evidente: un discorso ironico e distaccato capace di unire categorie tra loro molto distanti.
Seguono poi i disegni degli anni Sessanta; la pittura ottenuta attraverso la ripetizione del modulo (Dot Paintings); un approccio entusiasmante con l’object trouvé, mezzo attraverso cui estendere allo spazio circostante l’intenzione dell’autore (Furniture Sculptures). C’è una sequenza interessante tra le opere presentate, un ritmo che accompagna il visitatore che crea un buonumore stabile, quasi fosse ottenuto in laboratorio. Armleder pare organizzare giochi, consapevole che le regole da lui stesso scoperte funzionano a meraviglia.
L’enorme tela che vi attende dopo la sala dell’allegria verde sembra lo sguardo ampio e sognante di chi ha condiviso e goduto con voi un bel momento.
Il percorso si chiude con uno specchio a forma di teschio, estrema sintesi della vanitas barocca.
John Armleder
360°
Fino al 10 settembre 2018
Museo Madre
Via Settembrini 79, 80139 Napoli
+39.081.197.37.254
info@madrenapoli.it