Purtroppo oggi ci lascia un altro grande interprete dell’arte contemporanea: Hidetoshi Nagasawa (Tonei, 1940) che si è spento dopo una lunga e travagliata malattia.
Performer, artista visivo ma anche scultore e architetto, Hidetoshi arriva in Italia all’età di 26 anni dopo aver realizzato l’incredibile impresa di attraversare l’Asia in bicicletta con soli cinquecento dollari in tasca. Da quel famigerato sbarco a Brindisi lo stivale diventa la sua Patria: Napoli, Roma, Firenze e Genova le tappe di un moderno Grand Tour fino a Milano dove decide di fermarsi in modo permanente. Da quel momento il tema del viaggio diventa automaticamente il file rouge della sua poetica, così la Barca quell’elemento fondante al suo pensiero. Memorabile è proprio l’opera Barca del 1989 realizzata per il Middelheim Museum, il museo di scultura all’aperto di Antwerpen, in Belgio dove il costrutto artistico di Nagasawa si rintraccia nei metaforici elementi della terra e del mare, immaginati secondo una mentalità tipicamente zen.
Partecipe alle istanze politiche che hanno segnato il ’68, vicino agli amici e colleghi Castellani, Nigro e Trotta, dal 1969 in poi l’opera di Hidetoshi fa il giro del mondo, consacrandolo all’internazionalità. Numerose le Biennali di Venezia fra gli anni Settanta e Ottanta e successivamente nel 1992 è la partecipazione a Documenta 9. Le mostre non si contano tante che sono ma lo ricordiamo non solo come amante dell’Italia ma come vero e proprio nostro concittadino, avendo fatto dell’italianità e della mediterraneità la propria cifra stilistica. Nell’amata Sicilia sono patrimonio collettivo l’intervento realizzato nel 1989 la Stanza di barca d’oro per la Fiumara d’arte di Tusa di Antonio Presti, poi la camera d’arte del suo Atelier sul mare intitolata Mistero per la luna nel 1991.
E proprio in Sicilia Hidetoshi Nagasawa ha realizzato la sua ultima mostra nel 2017 intitolata Galleggiamento presso la Galleria Adalberto Catanzaro di Bagheria e curata da Bruno Corà che già nel 2014 gli aveva dedicato un’importantissima retrospettiva al CaMusAC di Cassino.
Lucia Spadano e Umberto Sala che con Nagasawa condividono affettuosi ricordi, e tutta la redazione di Segno, salutano Hidetoshi nel suo ultimo viaggio.
Photo Credit Peppino Sciortino