Mente voragine / logos precipite / nell’incurvo dello spaziotempo / in annichilo.
Si è spento a Milano all’età di 85 anni Carlo Invernizzi, poeta, filosofo e mecenate, una vita spesa per l’arte e la poesia. I versi di Carlo Invernizzi, raccolti in diverse pubblicazioni, dalla prima Nell’esistere del magma all’ultima Lucentizie, l’Enigma del Tempo, hanno tutti alla base la sua visione poetica della Natura Naturans che ha ispirato e dato vita nella metà degli anni Ottanta al Museo d’Arte Contemporanea all’Aperto di Morterone. Il museo, che raccoglie più i trenta opere che vivono in simbiosi con la natura incontaminata del piccolo borgo è diventato oggi un centro internazionale di poesia e arte, una soglia poetica, cellula pensante, centro del mondo, perchè centro del mondo è qualsiasi luogo dove si pensa, diceva Invernizzi. Attorno a lui, alla sua parola, ai suoi figli, ai suoi amici e alla sua visione uomo-natura, si sono raccolti i numerosi artisti che hanno dato vita a questo mondo di parole e immagini, alla ricerca dell’incatturabile “infondo senza fondo”, abisso inafferrabile dell’esistenza umana.
Oggi Morterone vede le opere di Aricò, Colombo, Dadamaino, Ciussi, Nigro, Wach, Legnaghi, Pinelli, Querci, Varisco, Sonego e Asdrubali insieme a quelle di Carrino, Candeloro, Rückriem, Staccioli, Toroni, Tremlett, Verjux, Charlton, De Marchi, Foxcroft, Umberg, Vary, Morellet e tanti altri, nel segno del pensiero condiviso di Carlo Invernizzi.
La redazione della rivista segno esprime le condoglianze alla famiglia Invernizzi in special modo al gallerista Epicarmo Invernizzi.