A 85 anni ci lascia Enrico Crispolti. È morto ieri a Roma, sua città natale, dove fu allievo di Lionello Venturi e poi professore, prima alla Sapienza poi all’Accademia di Belle Arti. Per più di vent’anni Crispolti fu docente di Storia dell’Arte Contemporanea a Siena, dove ottenne inoltre l’incarico di dirigere la Scuola di Specializzazione. Fu uno dei maggiori critici militanti e storico del XIX, XX e XXI secolo, teorico del Secondo Futurismo, dell’arte ambientale e partecipativa, dell’Arte Informale, Pop, neoespressionista e di tutte le altre le ricerche artistiche sviluppatesi a cavallo dei secoli. Numerosissime le pubblicazioni che hanno segnato la storia dell’arte come: Il Secondo Futurismo: 5 pittori + 1 scultore, Torino 1923-1938 (1962); Arti visive e partecipazione sociale (1977); Il Futurismo e la moda. Balla e gli altri (1986); La pittura in Italia. Il Novecento, 3. Le ultime ricerche, (1994) giusto per citarne alcune. Molteplici furono anche le attività espositive dedicate alla ricerca artistica contemporanea come: Volterra ’73, o la sezione Ambiente come sociale alla Biennale di Venezia del 1976, e le grandi mostre dedicate al Futurismo fino ad arrivare al 2018; a giugno si è conclusa la mostra di Charles Szymkowich curata da Crispolti a Siena. Il suo contributo alla ricerca termina oggi, la sua eredità intellettuale durerà per sempre.