La Puglia è un luogo in cui la tradizione è cosa viscerale, palpitante come un battito che proviene da sotto terra; impossibile non percepirla o non riconoscerne l’importanza, ancor più in un momento storico in cui il rischio della perdita di tradizione e memoria equivale al rischio della perdita di identità. In tutto ciò l’arte accorre in soccorso, destando ricordi, visioni e riflessioni. Giunti alla Settimana Santa, siamo in un periodo dell’anno in cui si condensa tutto il significato del cristianesimo e durante il quale la ritualità tocca da sempre un apice particolare. Le tradizioni locali si esprimono e si rinnovano ogni anno attraverso le processioni. Complice la fotografia, il lavoro A piccoli passi di Carlos Solito -presentato al MuDi di Taranto lo scorso 12 aprile- racconta attraverso 45 scatti La Settimana Santa in Puglia (terra d’origine dell’artista).
Si tratta di un viaggio lentissimo, senza tempo, fatto di centimetri che nella loro infinita, sentita, antica, dolorosa somma fanno rivivere la Settimana Santa in Puglia. Durante i giorni del Giovedì, Venerdì e Sabato Santo, fino alla Domenica di Pasqua, devoti, addolorate, penitenti, incappucciati rallentano il loro metabolismo, per dedicarsi, anima e corpo, lentamente, a piccoli passi (da qui il titolo della mostra fotografica) al millenario sentimento di fede. La mostra propone, uno scatto alla volta-piano piano come l’andatura di una processione- le fasi salienti della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo per le varie realtà cittadine indagate: Taranto per iniziare e poi i comuni di Grottaglie, Pulsano, Castellaneta, Francavilla Fontana. Ogni centro, unicum di tradizioni, ha proposto, in sostanza, i tasselli che compongono il puzzle d’insieme per la lettura dei rituali della Settimana Santa in questo angolo di Puglia. Timidi gesti di fede, sguardi ammirati, veglie e preghiere costruiscono un reportage in bianco e nero carico di pathos che ripercorre le nuance e i chiaroscuri di un neorealismo tutto meridionale.
Parallelamente, wowo Gallery proporrà A Piccoli Passi in chiave street art dal 14 aprile al 14 maggio 2014. In Abruzzo, a Penne (Pescara), e nei pressi di Milano, a Parabiago, il format wowo Gallery, che ogni mese migra tra i muri d’Italia, metterà in mostra diversi fotografi internazionali per far diventare le piazze e i vicoli dei piccoli centri, da nord a sud, delle vere e proprie gallerie d’arte a cielo aperto.
La mostra fotografica A Piccoli Passi è promossa dalla nota OZ Film al cui attivo ci sono importanti collaborazioni in produzioni cinematografiche come Io non ho paura di Gabriele Salvatores, La Terra di Sergio Rubini, Il passato è una terra straniera di Daniele Vicari e, tra gli ultimi lavori, la seguitissima fiction televisiva Braccialetti rossi.
Carlos Solito, 36 anni, pugliese, salentino (nato a Grottaglie – Ta) è un viaggiatore, fotografo, scrittore, filmaker, che coglie dettagli, pose e momenti nelle declinazioni più diverse: dall’avventura in terre estreme allo urban street delle grandi metropoli condendo tutto sotto la chiave narrativa del reportage. Qualsiasi cosa interpreti, anche il fashion, è un racconto perché, dice, “ogni luogo, ogni persona ritratta, dal beduino nel deserto alla modella su un set, ha una storia da ascoltare a suon di gesti, sguardi, silenzi, parole”. Proprio il suo “tachicardico” andirivieni è il liet motiv delle sue collaborazioni per importanti magazine e quotidiani nazionali (tra i vari: La Repubblica, Il Messaggero, Rolling Stone, Credere, Bell’Italia, In Viaggio, Marcopolo, Partiamo, Viaggi de Il Sole 24 Ore, Traveller, Sport Week de La Gazzetta dello Sport, Oggi, Dove, Sette e Style de Il Corriere della Sera, Luoghi dell’Infinito dell’Avvenire e altri). Per la rivista Vanity Fair, invece, firma il blog di viaggi e incontri umani Tachicardia.Dopo una ventina di libri fotografici, alcuni tradotti anche all’estero, ha scritto le due antologie di racconti: Il Contrario del Sole (Versante Sud, Milano), diventato uno spettacolo teatrale a Parigi, e Montagne (Elliot, Roma) firmato a più mani con Dacia Maraini, Paolo Rumiz, Maurizio Maggiani, Andrea Bocconi e altri. Sue anche mostre fotografiche itineranti in Italia ed estero e la regia di cortometraggi. Tra gli ultimi Québec, my version, prodotto da Franco Dragone (tra i padri de Le Cirque du Soleil), presentato in anteprima mondiale a Montréal in occasione della Fashion Week, e ancora ALL’ANM: un docufilm che racconta un viaggio “omerico” nei luoghi dell’Ilva di Taranto prodotto dalla rivista internazionale Rolling Stone con la quale collabora stabilmente. L’ultimissimo lavoro, appena uscito, è la regia del videoclip Che ci vado a fare a Londra del rocker italiano Omar Pedrini, ambientato tra la Basilicata e Londra. Sua anche la cover dell’album uscito lo scorso 28 gennaio. Insignito di vari premi giornalistici e fotografici come il Mare Nostrum Awards, di qualche giorno fa, invece, l’ultimo riconoscimento è la terza edizione de il Viaggiautore.
MuDi – Museo Diocesano
vico Seminario 1 – Taranto
12 aprile- 6 maggio 2014