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Umanità. Mustafa Sabbagh/Sislej Xhafa

Il pregevolissimo scrigno del Museo di Casa Romei a Ferrara ha ospitato dal 26 Gennaio al 18 Febbraio 2018 Umanità. Mustafa Sabbagh/Sislej Xhafa a cura di Paola Nicita ed Andrea Sardo.

Umanità è la prima mostra nata sotto l’egida dell’Associazione Culturale Umanità (di cui lo stesso Sabbagh è socio fondatore) recentemente costituitasi con il movente di invitare ad un più sensibile approfondimento del fenomeno delle migrazioni, dei possibili interventi per facilitare l’integrazione nel seno di una cultura multirazziale che è al contempo Koinè che affonda le proprie radici in un lontano passato storico ed urgente necessità della nostra contemporaneità.Sabbagh e Xhafa si compenetrano coi fregi lapidei, coi lacerti di affreschi strappati, coi bassorilievi policromi, si giustappongono alle opere di Francesco del Cossa, Donatello, Gregorio di Lorenzo, Bastianino, Alfonso Lombardi: i quattro interventi video ed installativi si dispiegano lungo il piano nobile di Casa Romei, di certo prescelta per le sue qualità di toposantropologico e sentimentale.

Dimora signorile edificata alla metà del sec. XV, Casa Romei è per sua stessa essenza luogo di accoglienza, intendendo quest’ultimo termine nella sua derivazione etimologica da colligere o accolligere cioè cogliere, raccogliere. Accoglienza artistica poichè dal 1952 Casa Romei diviene museo ed ospita pregevoli manufatti provenienti da edifici non più esistenti o offesi dal tempo e dalla noncuranza. Accoglienza umana poichè sul finire dell’Ottocento fu per l’appunto ricovero per indigenti.

Scrive Paola Nicita: «L’esposizione di Sislej Xhafa e Mustafa Sabbagh è l’occasione particolare per assistere a un dialogo doppio: tra gli artisti contemporanei Xhafa e Sabbagh – entrambi, seppur con modalità differenti, legati ad una ricerca artistica indirizzata ad una riflessione sociale – e tra le opere degli artisti in dialogo con gli spazi di Casa Romei – abitazione ancor prima che museo, luogo di accoglienza, di ospitalità, d’arte e di cultura. Umanità è il fil rouge che lega l’indagine compiuta attraverso il lavoro artistico: la ricerca di un valore da sottolineare come elemento di salvezza, inscindibile dalle ragioni più profonde dell’essere».

La mostra trova dunque ulteriori slancio e pienezza di senso nella ragione di un luogo che è Domus, che è adamantino contenitore di una collezione di metafisica bellezza, che è caloroso asilo.

Come sempre per Sabbagh la meditazione sugli umani destini trasfigura in immagini di superba e tormentosa bellezza. “Mustafa Sabbagh fotografa come se scolpisse. Luce e forma sono condotte all’estremo per compiere la trasformazione necessaria e richiesta riuscendo comunque a rimanere fedeli a se stesse, all’idea che siano immagini legate alla realtà – dunque ad una sorta di verità di fondo, la cui presenza dovrebbe essere rassicurante. L’effetto è opposto, il dubbio si amplifica” (Nicita). Per Umanità Sabbagh presenta Made in Italy-Handle with care [2015] recentemente entrata nella collezione del Museo MAXXI di Roma. Con finezza d’intaglio, l’artista italo-palestinese  immortala ventisette giovani: nessun fremito turba i loro volti e le loro esili silhouettes sono quasi incompatibilmente abbigliate con calzoni troppo grandi. Essi ci paiono ideali di antica euritmia ed al contempo esemplari offerti alla mercificazione capitalistica.

http 502: bad gateway [2017] è un nuovo lavoro composto da due video, allestito nella sala in cui è presente il San Nicola da Tolentino attribuito ad Alfonso Lombardi e patrono dei naufraghi e delle anime del purgatorio. Un corpo dipinto di nero, come scultura d’onice, alla cui visione s’interpone (qualora l’occhio dell’osservatore indugi) un susseguirsi di segreti e perturbanti fermenti. Ad esso è affiancata l’immagine di mare in movimento: un racconto per parole, un sottofondo di cronaca di sbarchi tratta da un servizio giornalistico. Ma alla fine anche le parole si sovrappongono le une alle altre come l’ossessivo ed inesausto inseguirsi delle onde sulle consunte rive di questa moderna Zacinto.

Come Sabbagh, Xhafa concreta nel suo lavoro un’ efficace volontà di salvaguardia dei fondamentali diritti umani e lo fa col suo agire poietico eterodosso e trasversale. “L’ironia e lo slittamento di senso sono due delle chiavi di accesso all’opera di Sislej Xhafa, che per questa occasione presenta due suoi lavori già in mostra nelle più importanti esposizioni a lui dedicate, come la recente mostra personale al Museo MAXXI di Roma” (Nicita). Ad accoglierci è  Dressed Tone (2007) ubicata nell’ambiente in cui è possibile ammirare frammenti delle lunette affrescate da Vitale da Bologna e che rappresentano Storie di San Maurelio , protettore di Ferrara, la cui vita fu caratterizzata da un migrare per terre e luoghi lontani. Dressed Tone è un microfono avvolto in uno stretto nastro adesivo, svilito nella sua funzione, depauperato della sua raison d’etre: la speranza di liberazione tramite il logos risulta qui imbrigliata restituendo al fruitore una sensazione di scoramento, di sconfitta, di esequiale torpore.

Infine il video Passion Fruit (2007) , allestito nella sala didattica, è un’esperienza immersiva in cui la delicatezza dell’immagine e del suono traslittera ripidamente e viene stravolta dalla susseguente rivelazione della crudezza dell’oggetto mostrato: una pistola caduta sull’asfalto e sotto la pioggia battente. Straniante allusione ad un tempo aggirato e raggelato, essa sottolinea la tensione proditoria di un fatto che è già accaduto o dovrà accadere, di una violenza in fieri che non si sa se è già esplosa o lo farà di qui a breve.

La mostra è stata realizzata con l’appoggio della Galleria Continua (San Gimignano) e ha ottenuto il patrocinio del MiBACT – Ministero dei Beni Culturali come evento di profonda rilevanza artistica.

 

Umanità. Mustafa Sabbagh/Sislej Xhafa

Dal 26 gennaio al 18 febbraio 2018

Museo di Casa Romei

Via Savonarola, 30, 44121 Ferrara FE

Mostra visitata il 18 gennaio 2018

 

 

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