Lorenzo Balbi da lunedì 3 luglio 2017 è ufficialmente il nuovo responsabile dell’Area Arte moderna e contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei, a seguito della selezione conclusasi lo scorso 12 aprile. Da tale data Balbi ha assunto effettivamente il coordinamento scientifico e operativo del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, del Museo Morandi, di Casa Morandi, di Villa delle Rose, del Museo per la Memoria di Ustica e della Residenza per Artisti Sandra Natali.
Saranno sotto la sua responsabilità la programmazione delle attività espositive per le diverse sedi e la valorizzazione delle collezioni permanenti del MAMbo e del Museo Morandi in relazione al sistema culturale locale, nazionale e internazionale.
Sul n.263 di Segno è pubblicata una sua intervista a cura di M.L.Paiato e Serena Ribaudo, di cui riproponiamo online una breve parte che offre un quadro preciso degli intenti futuri di Balbi.
Lorenzo Balbi: classe 1982. Come vivi l’ onore e l’onere di un incarico così prestigioso a soli 34 anni? Sono onorato di avere la possibilità di lavorare in un contesto così prestigioso dando l’avvio all’incarico più importante della mia carriera. […]. L’età anagrafica non deve essere un limite: la giuria che mi ha selezionato, compiendo una scelta coraggiosa, ha dato una chiara indicazione. Ha puntato sulla ricerca nell’ambito delle giovani generazioni artistiche, in particolare italiane, sul mio interesse nel lavorare con gli artisti alla progettazione e produzione di nuove mostre e opere.
Cosa porterai a Bologna dell’esperienza alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo? Sono entrato a far parte dell’organico della Fondazione oltre dieci anni fa come mediatore culturale. In seguito ho lavorato come allestitore, come registrar, come assistente curatore, come docente di metodologia della curatela per Campo (il corso per curatori italiani) e, infine, come curatore, coordinando il progetto di residenze per curatori stranieri e seguendo le mostre della Collezione Sandretto Re Rebaudengo in Italia e all’estero. Le competenze e la rete di contatti maturati grazie a questo percorso formativo e professionale sono il bagaglio di esperienza su cui costruire la mia proposta per Bologna.
Come intendi relazionarti col territorio? Come ho potuto constatare personalmente in occasione delle mie frequentazioni il sistema culturale di Bologna è uno dei più vivaci e interessanti a livello nazionale. Misurarmi con questo contesto è uno dei motivi che mi ha spinto a candidarmi per questa posizione e sono convinto che il ruolo di un museo pubblico sia soprattutto quello di catalizzare tali energie. […].
Qualche anticipazione relativa alla programmazione incipiente? La programmazione del 2017 è stata varata prima della mia nomina […]. La mia prima mostra sarà a giugno 2018 e quest’anno di tempo mi permetterà di ambientarmi nella nuova realtà, conoscendo tutti i colleghi e i collaboratori, in modo da avere un quadro completo prima di proporre progetti che soddisfino le aspettative e le richieste di tutti.