Quando a una semplice attività aritmetica aggiungiamo una rassegna di arte contemporanea, una di quelle rassegne che indagano il territorio locale, che narrano le intuizioni di artisti slegati per stile, ecco che il gioco si complica, somigliando sempre più a una partita a scacchi, in cui il lavoro della memoria deve dedicarsi unicamente a immaginare mosse e contromosse, traducendole in una strategia precisa, priva di errori, privilegiando non il risultato, ma quel delicato percorso che a esso porterà con successo.
Nella mostra “4UATTRO+2UE”, avviata lo scorso venerdì 24 novembre presso la galleria “A Sud Arte Contemporanea” di Realmonte (Agrigento), guidata dalla curatrice Gianna Panicola, gli artisti divisi per genere, ovvero quattro donne, Olga Brucculeri, Marilina Marchica, Giulia Messina, Lia Spallino, e due uomini, Giovanni Proietto e Tano Vella, esprimono esplicitamente quella sensazione di identità culturale spesso contraddittoria, forse impossibile da “captare” oggi, ma lineare quanto i ritmi della natura.
Il risultato dell’addizione di cui sopra, che va oltre un semplice numero, intende infatti farsi simbolo della pluralità di significati che compongono il Mediterraneo, la cui essenza -per fortuna, aggiungiamo- non è mai così semplice da riassumere, come del resto la Panicola afferma.
«I sei artisti protagonisti di questa prima edizione di “4UATTRO+2UE”
sono chiamati a raccontare i paesaggi della memoria, dell’anima, il Mediterraneo con le sue forme, le sue luci, le sue distese, le sue presenze e le sue dissolvenze, i suoi contrasti, le sue trame e le sue memorie, la sua storia che è presente. L’immagine -aggiunge Gianna Panicola- ha il primato di raccontare con forme, colori, materia, quel Mediterraneo che i sei artisti di “4UATTRO+2UE” rivendicano con la loro appartenenza ed il loro fare Arte. Nella diversità, il contrasto e l’unicità. Nel dialogo, l’armonia».