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15. Mostra Internazionale di Architettura

Sarà aperta al pubblico dal 28 maggio al 27 novembre la 15. Mostra Internazionale di Architettura dal titolo Re- porting From The Front – diretta da Alejandro Aravena e presieduta da Paolo Baratta – che formerà un unico percorso espositivo dal Padiglione Centrale (Giardini) all’Arsenale, includendo 88 partecipanti provenienti da 37 paesi, di cui 50 presenti per la prima volta e 33 architetti under 40: saranno presenti tra gli altri Herzog & de Meuron con Amos Gitai, Kazuyo Sejima, Tadao Ando, Norman Foster, Rem Koolhaas, Richard Ro- gers, Shigeru Ban, David Chipperfield, Grafton Architects, Eduardo Souto de Moura, Atelier Bow-Wow e tra gli italiani studio TAMassociati, con Simone Sfriso curatori del padiglione nazionale, e il gruppo G124 coordinato da Renzo Piano. La Mostra sarà affiancata da 62 Partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. 5 i paesi presenti per la prima volta: Filippine, Kazakistan, Nigeria, Seychelles e Yemen. Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sarà curato quest’anno da Simone Sfriso. Saranno tre i Progetti Speciali della 15. Mostra: l’esposizione curata dall’ar- chitetto Stefano Recalcati, dal titolo Reporting from Marghera and Other Waterfronts, analizzerà nella sede espositiva di Forte Marghera progetti significativi di rigenerazione urbana di porti industriali, contribuendo a stimolare una riflessione sulla riconversione produttiva di Porto Marghera; l’accordo di collaborazione con il Victoria and Albert Museum di Londra troverà un suo primo passo nel padiglione delle arti applicate alle Sale d’Armi dell’Ar- senale, con il titolo A World of Fragile Parts, a cura di Brendan Cormier; infine, in previsione della conferenza mondiale delle Nazioni Unite – Habitat III, che si terrà a Quito in Equador nel mese di ottobre 2016, e nel contesto del programma Urban Age, organizzato congiuntamente dalla London School of Economics e dalla Alfred Herrhausen Society, la Biennale allestirà, sempre alle Sale d’Armi, un padiglione dedicato ai temi dell’urbanizzazione – Report from Cities: Conflicts of an Urban Age – con particolare attenzione al rapporto tra spazi pubblici e spazi privati, curato da Ricky Burdett.

Il direttore Alejandro Aravena – che ha frequentato lo IUAV di Venezia e ha vinto il Leone d’Argento alla 11. Mostra Interna- zionale di Architettura della Biennale di Venezia – racconta così l’idea che sta dietro alla sua Biennale: “In un viaggio attraverso l’America del Sud, Bruce Chatwin incontrò una signora anzia- na che attraversava il deserto portando una scala di alluminio in spalla. Era l’archeologa tedesca Maria Reiche che studiava le linee Nazca. Viste in piedi sul terreno, le pietre non avevano alcun senso; sembravano nient’altro che pietrisco. Ma dall’alto della scala, le stesse pietre formavano un uccello, un giaguaro, un albero o un fiore”.

Aravena auspica che la Biennale Architettura 2016 offra ”un nuovo punto di vista come quello di Maria Reiche dalla scala. Di fronte alla complessità e alla varietà delle sfide alle quali l’archi- tettura deve dare risposta, Reporting From The Front si propone di dare ascolto a quelli che hanno potuto acquisire una prospettiva e che sono quindi in grado di condividere sapere ed esperienze con noi che stiamo in piedi sul terreno”.

Questa immagine in parte si contrappone a quella che fu adot- tata nell’ultima Biennale Arte. Okwui Enwezor – dichiara il Pre- sidente Paolo Baratta – l’anno scorso scelse come simbolo di riferimento il molto famoso “Angelus Novus” di Paul Klee, come interpretato da Walter Benjamin; l’angelo alato che guarda indie- tro, spaventato, e vede solo il passato e nel passato, rovine e tra- gedie ma anche illuminazioni che potranno essergli utili domani, nel futuro verso il quale lo spingono occulte forze provvidenziali, come un vento che soffia sulle sue ali”.

«La signora sulla scala che, salendo sui gradini più alti può scru- tare un più vasto orizzonte e, così facendo, conquista un suo “expanded eye”, annuncia la Biennale Architettura 2016 curata da Alejandro Aravena, e un po’ rappresenta la Biennale tutta, le nostre attitudini, le nostre finalità.»

Reporting From The Front – spiega Aravena – propone di condividere con un pubblico più ampio, il lavoro delle persone che scru- tano l’orizzonte alla ricerca di nuovi ambiti di azione, affrontando temi quali la segregazione, le disuguaglianze, le periferie, l’accesso a strutture igienico-sanitarie, i disastri naturali, la carenza di alloggi, la migrazione, l’informalità, la criminalità, il traffico, lo spreco, l’inquinamento e la partecipazione delle comunità. Pro- pone altresì di presentare degli esempi di sintesi delle diverse dimensioni, dove il pragmatico si intreccia con l’esistenziale, l’attinenza con l’audacia, la creatività con il buon senso”.

Non è facile – conclude Aravena – raggiungere un tale livello di espansione e sintesi; sono battaglie tutte da combattere. Il rischio sempre incombente di insufficienza dei mezzi, i vincoli spietati, la mancanza di tempo e le urgenze di ogni sorta rappresentano una costante minaccia e spiegano perché così spesso non riusciamo ad assicurare la qualità. Le forze che contribuiscono a dare forma all’ambiente costruito non sono poi necessariamente amichevoli: l’avidità e l’impazienza del capitale; o l’ottusità e il conservatori- smo della burocrazia tendono a produrre ambienti banali, medio- cri e monotoni. Sono queste le prime linee dalle quali vorremmo notizie da diversi professionisti, condividendo successi e casi emblematici nei quali l’architettura ha potuto, può e potrà fare la differenza”.

Alejandro Aravena (Cile, 1967)
Vincitore del premio Pritzker 2016.
Alejandro Aravena ha conseguito la laurea in Architettura presso l’Università Cattolica del Cile nel 1992 e ha fondato il suo studio nel 1994, progettando principalmente edifici istituzionali. Dal 2001 è Direttore Esecutivo di ELEMENTAL, un Do Tank che lo vede partner insieme a Gonzalo Artega, Juan Cerda, Vìctor Oddò e Diego Torres. Hanno iniziato lavorando a progetti di edilizia a basso costo che, per la sua natura incrementale, richiedeva processi partecipativi. Suc- cessivamente il portfolio dello studio ha annoverato progetti di infrastrutture, spazi ed edifici pubblici. Dopo il terremoto e lo Tzunami che hanno colpito il Cile nel 2010, sono stati chiamati ad occuparsi della ricostruzione della città di Constitución dove hanno canalizzato tutte le esperienze precedenti. L’approccio sviluppato in questa occasione si è dimostrato utile anche in altri casi, dove il progetto urbano è stato usato per risolvere conflitti sociali e politici. Attualmente continuano a sperimentare nuovi campi di azione. ELEMENTAL ha vinto il Leone d’Argento per promettenti giovani architetti alla 11. Mostra Interna- zionale di Architettura – La Biennale di Venezia.

 

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