Assegnati i Leoni d’oro, per la migliore partecipazione nazionale e per il miglior progetto, dalla giuria presieduta dalla spagnola Beatriz Colomina. Il Regno del Bahrain si è aggiudicato il premio con il lavoro Reclaim realizzato dal Bahrain Urban Research Team e curato da Noura Al-Sayed con la motivazione di una scelta di lucida e efficace autoanalisi della relazione del paese con il rapido cambiamento della sua linea costiera.
Mentre con il premio a Architecture as air: study for château la coste la giuria desidera riconoscere la visione unica ed eccezionalmente rigorosa de suo autore Junya Ishigami. Il lavoro spinge all’estremo i limiti della materialità, visibilità, tettonica, leggerezza e dell’architettura stessa.
Come già preannunciato il Leone d’oro alla carriera è andato a Rem Koolhaas.
Menzioni speciali: Una menzione speciale è stata conferita all’opera Decay of a Dome del team composto da Wang Shu, Vito Bertin, Lu WenYu di Amateur Architecture Studio. È stata apprezzata la saggezza del progetto la cui struttura – leggera, mobile ed estremamente semplice – può agevolmente essere assemblata o riportata all’inesistenza.
Una menzione speciale è stata conferita a Studio Mumbai Architects per l’ambiente totalizzante presentato nella loro installazione – uno sguardo eccezionale nel contesto creativo dell’atelier in cui l’opera degli architetti ha origine.
Una menzione speciale è stata conferita all’architetto del paesaggio Piet Oudolf per il suo Giardino delle Vergini, delicato e impressionistico nella sua accurata orchestrazione. La giuria ha interpretato l’intervento come un’efficace trasposizione nel paesaggio del tema di questa Biennale.