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Manifesta 12 a Palermo

Intitolato “Il Giardino Planetario. Coltivare la coesistenza”, il progetto esplora il significato di “coesistenza” un mondo mosso da reti informative invisibili, interessi privati transnazionali, intelligenza algoritmica, processi ambientali e ineguaglianze che aumentano incessantemente , attraverso la lente unica di Palermo – un crocevia di tre continenti nel cuore del Mediterraneo.

In collaborazione con la comunità locale, Manifesta 12 vivrà Palermo come laboratorio per investigare le sfide del nostro tempo e possibili risvolti futuri.

Nel corso della storia, Palermo, città di snodo di molteplici flussi migratori, è sempre stata attraversata e modellata dalle differenze e delle contaminazioni. Come si evince dal dipinto di Francesco Lojacono del 1875, “Veduta di Palermo” (oggi parte della collezione della Galleria di Arte Moderna di Palermo), nulla è indigeno. Gli alberi d’ulivo provengono dall’Asia, così come il pioppo tremulo arriva dal Medio Oriente, l’eucalipto dall’Australia, il fico d’India dal Messico, il nespolo dal Giappone.

L’Orto Botanico di Palermo è stato fondato nel 1789 come laboratorio finalizzato alla coltivazione, allo studio e all’integrazione di specie straniere. Ispirandosi a questi concetti e all’Orto Botanico, Manifesta 12 si concentrerà sull’idea di “giardino”, esplorandone la capacità di aggregare le differenze e generare vita da tutti i movimenti e flussi migratori.

I giardini sono luoghi in cui forme diverse di vita si mescolano e si adattano per coesistere. Nel 1997 il botanico francese Gilles Clément teorizza il mondo come un “giardino planetario”, di cui l’umanità ha il compito di essere il giardiniere. Vent’anni dopo la pubblicazione del libro di Clément, la metafora del pianeta come giardino è oggi più che mai attuale, non come spazio definito e controllabile dagli esseri umani, ma come luogo nel quale i “giardinieri” riconoscano la propria dipendenza dalle altre specie, confrontandosi in un comune sforzo di responsabilità, con i cambiamenti climatici, temporali e sociali in corso.

“Il Giardino Planetario. Coltivare la coesistenza” ospita quattro sezioni. Ognuna si concentrerà su temi chiave del progetto curatoriale: “Garden of Flows”, “Out of Control Room”, “City on Stage” e “Teatro Garibaldi” come quartiere generale di Manifesta 12, che in questi mesi propone il programma culturale pre-biennale “Aspettando Manifesta 12”.

Palermo Atlas by OMA (Office for Metropolitan Architecture)
Il progetto curatoriale di Manifesta 12 è derivato dalla città stessa attraverso una fase preliminare di indagine che ha dato vita allo studio urbano “Palermo Atlas”, a cura dello studio internazionale di architettura OMA. Manifesta ha infatti per la prima volta affidato la ricerca a uno studio di architettura. L’obiettivo è stato quello di ottenere una comprensione più profonda delle strutture sociali, culturali e geografiche di una città così complessa e stratificata, evidenziandone le opportunità esistenti e leggere le trasformazioni contemporanee attraverso “gli occhi” di Palermo.

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Roberto Sala

Art director della rivista Segno insegna Grafica editoriale all'Accademia di Belle Arti di Brera