Una riflessione fotografica sul genere come realtà fluida
Si è abituati a pensare al genere come ad una realtà duale, maschio da una parte, femmina dall’altra. Ancora prima di essere nati, attraverso esami clinici viene determinato il nostro sesso.
Veniamo catalogati come maschi o come femmine. Contemporaneamente ci vengono
pre-assegnate specifiche e definite aspettative di ruolo. Ci viene insegnato che ci sono cose per maschi e cose per femmine.
Eppure numerosi studi scientifici mostrano come il genere sia un continuum, qualcosa di fluido con numerosissime varianti e senza una distinzione così netta fra maschile e femminile.
Sesso cromosomico e sesso fenotipico possono differire in molti modi, nell’1 % delle nascite.
Ci sono anche persone che sentono che il sesso a loro attribuito alla nascita non li descriva completamente o affatto.
Ci sono persone che non si identificano nell’eteronormalità tipica della nostra società, che rifiutano le rigide categorizzazioni e gli stereotipi di genere poiché questi non possono descrivere adeguatamente la multiforme natura della psicologia e dell’identità umana.
Ci sono persone che rivendicano il diritto ad autodeterminare i propri corpi e i propri desideri.
E’ proprio da queste persone che la mia idea di progetto parte per sviluppare un discorso sul gender. Una riflessione sul modo in cui sono stati e vengono costruiti i concetti di maschilità e femminilità e i rapporti di potere fondati sul genere. Una riflessione sul genere come realtà fluida, come un continuum di identità possibili ai cui estremi vi sono i concetti di “maschio” e “femmina”.
Nel progetto lavoro sul mio immaginario sul tema del genere, simboli radicati, ricordi, sogni, riferimenti culturali e religiosi. Le immagini e i testi diventano una sorta di voce interiore che attraverso il suo vissuto, la sua cultura, si confronta con le storie ed il tema trattato fra punti di contatto e di scontro.
Marciana Borgo d’Arte
Contemporary Art Festival
12-30 settembre 2018,
Spazio espositivo n.4, Piazza della Gogna, 57030, Marciana (LI), Isola d’Elba
“Just Another Gender Theory”
Filippo Romanelli
Filippo Romanelli
Originario del Cilento, dopo aver lavorato per anni nel settore web fra Milano e l’Elba, si è trasferito a Firenze dove ha completato il corso triennale di fotografia alla Fondazione Studio Marangoni. Nel 2016 riceve la borsa di studio della Fondazione.
Filippo ama lavorare su simboli culturalmente definiti e in particolare sugli stereotipi. Il suo approccio fotografico cerca di lasciare un minimo di ambiguità fra realtà e finzione per alimentare il dialogo sottile che sempre esiste fra vero e falso.
Just Another Gender Theory, progetto iniziato nel 2016, è il suo primo libro fotografico, pubblicato a dicembre 2017 da Crowdbooks.
Marciana Borgo d’Arte è un progetto di residenza artistica nato per valorizzare, comunicare e promuovere il patrimonio culturale dell’antico borgo di Marciana attraverso il recupero di vecchi fondi in disuso trasformandoli in atelier d’artista. E’ un festival finalizzato a incentivare lo scambio culturale e la tutela del territorio, a supportare la crescita professionale di artisti locali e non.
Scopo del progetto è la riqualificazione del paese attraverso numerosi interventi culturali multidisciplinari che si susseguiranno nel corso dei prossimi quattro mesi: fotografia, arte contemporanea, letteratura, concerti. L’idea è nata da un’esigenza di carattere sociale, da una necessità condivisa dalla popolazione locale e da chi a Marciana ci viene per trascorrere il periodo estivo, di trovarsi ad abitare un luogo che offra eventi culturali, stimoli creativi e artistici, non sporadici ma quotidiani, per tutta la durata della stagione 2018.
Marciana Borgo d’Arte, per la sua natura stimolante e coinvolgente, è strutturato come un festival d’arte diffusa che reinventa il borgo occupando diversi spazi fisici del paese e tramite interventi urbani per le antiche vie e piazza di Marciana.
Data e Ora
12/09/2018 / 19:00 - 23:59
Luogo
Marciana Borgo d'Arte