Fino al prossimo 25 gennaio, il cortile di Palazzo Strozzi a Firenze ospiterà l’intervento ambientale di Bianco-Valente, per la cura di Elena Magini, nell’ambito del progetto Palazzo Strozzi Contemporaneo.
La poetica installazione del duo artistico napoletano sembra suggerire nuove possibilità di orientare sé stessi e il proprio portato di esperienze secondo coordinate non del tutto lineari e lontane da logiche deterministiche.
BV: Con Tu sei qui abbiamo voluto alterare la normale fruizione del Cortile di Palazzo Strozzi da parte dei tanti fiorentini e turisti che quotidianamente lo attraversano. L’idea è quella di attivare un momento di riflessione che permetta alle persone di riconoscere la complessità del flusso di eventi che ha plasmato la loro esistenza e ha fatto si che proprio in quel momento si siano venute a trovare in quel luogo, di fronte alla nostra opera.
Un pannello specchiante, con la scritta “tu sei qui”, indica la posizione dell’osservatore mentre una serie di fasci luminosi, proiettati dall’alto, delinea sulla pavimentazione del cortile la molteplicità di esperienze e percorsi che si intersecano nella vita delle persone. Quasi un ingrandimento al microscopio dell’organicità della storia di tutti e di ciascuno.
BV: Tendiamo a considerare la nostra storia come frutto esclusivo delle scelte compiute nel corso della vita, veniamo educati fin da piccoli a pensare in questo modo. Riflettendo sugli eventi che hanno costellato la propria storia personale, ci si rende subito conto che oltre alle scelte hanno contribuito in maniera determinante anche innumerevoli casualità, incontri con persone che ci hanno illustrato il mondo dal proprio punto di vista, gli errori di valutazione, alcune incredibili e inspiegabili “coincidenze”, le energie legate ai luoghi che abbiamo attraversato, etc. Tutti questi eventi sono intrecciati fra loro in maniera inestricabile, ed è questo intreccio, unico per ognuno di noi, che dona fascino ad ogni esistenza.
Voi, dunque, dove siete?
BV: Bella domanda! Possiamo dire che quando non siamo in giro per il mondo siamo a Napoli e muoviamo i nostri passi su questa sottile striscia di terra sospesa sulle due caldere vulcaniche più pericolose e distruttive d’Europa. Solo qui, e in altri pochi posti al mondo, puoi sentire quanto la vita e la morte, il paradiso e l’inferno possano essere così vicini e donarsi senso reciprocamente.